10 metodi per orientarsi in montagna

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Quante volte ci muoviamo in natura e capita di avere dubbi di orientamento, sulla direzione che abbiamo preso e di non sapere dove ci troviamo? Oppure di camminare nel bosco e perdere l’orientamento?

 

Le 10 diverse tecniche per orientarsi

Muoversi attraverso il territorio richiede competenze di orientamento che vanno al di là della tecnologia moderna. In questo articolo, esploreremo 10 tecniche diverse per orientarsi, suddivise in tre categorie principali: strumenti tecnici, tecniche naturali e orientamento notturno. Dall’utilizzo della mappa e della bussola all’osservazione del sole, delle ombre e della vegetazione, fino alla guida notturna tramite stelle e luna, scopriremo metodi efficaci per muoversi con sicurezza e consapevolezza nella natura.

Orientamento con strumenti tecnici

  1. A vista, con la mappa. La carta è uno strumento fondamentale dove è rappresentato tutto il territorio. Se facciamo coincidere la rappresentazione con la realtà, ad esempio attraverso il riconoscimento di 2–3–4 elementi, ci muoveremo con più consapevolezza e sicurezza. Ciò presuppone un minimo di padronanza della lettura della carta escursionistica o topografica e delle curve di livello.
  2. La bussola. La bussola è il mezzo di orientamento per eccellenza. L’ago della bussola punta il nord magnetico ed è quindi molto semplice determinare le direzioni principali Nord, Sud, Est e Ovest. Con la bussola si può misurare l’angolo rispetto al Nord (chiamato azimut) che definisce la direzione di un elemento relativa al punto di misurazione. Così si determina la rotta da seguire per raggiungere tale elemento o luogo.
  3. L’orologio. Un oggetto alternativo è l’orologio a lancette, che può diventare una bussola di emergenza. Infatti la lancetta delle ore e la linea del mezzogiorno dell’orologio formano un angolo nel quale è compresa la direzione Nord-Sud, precisamente sulla metà dell’angolo (bisettrice). Per trovare il nord geografico si deve puntare la lancetta delle ore verso il sole.

Orientamento con tecniche naturali

La Natura dispone di molti segni utili all’orientamento, basta conoscerli e saperli cogliere. Probabilmente viene subito da pensare al muschio come indicatore del nord. In realtà questa affermazione è un falso mito, infatti la presenza di muschio dipende da molti fattori, esso si trova un po’ ovunque in natura dove ci sia abbastanza umidità. Solamente su versanti omogenei particolarmente esposti a Sud il muschio vale come indicatore del Nord.

  1. Il Sole. Il Sole visto dall’emisfero settentrionale è posizionato ad Est durante l’alba, a Sud a mezzogiorno, a Ovest al tramonto e non è mai verso Nord. Quando il Sole si trova nelle fasi intermedie non è immediato individuare le direzioni, ma suddividendo il cielo in porzioni equivalenti alle ore del giorno si determina la posizione del Sole rispetto ai punti cardinali.
  2. Le ombre. L’ombra di un oggetto (es. bastone) posizionato in verticale sul terreno ed esposto al Sole dopo un periodo di tempo ovviamente si sposta. Questo movimento dell’ombra avviene lungo una linea da Ovest ad Est! A questo punto lascio a voi capire dove si trova il Nord e il Sud.
  3. Le piante. La vegetazione è un ottimo indicatore per l’orientamento. Cespugli, siepi e chiome di alberi sono più folti sul lato rivolto a Sud, dove ricevono più luce. Questo si evince anche dagli anelli di crescita interni di un albero: sono ridotti di spessore verso Nord dove non arriva luce solare diretta.
  4. I venti. I venti principali hanno delle precise direzioni di provenienza: Tramontana da Nord, Ostro da Sud, Ponente da Ovest, Levante da Est, Scirocco da Sud/Est, Grecale da Nord/Est, Maestrale da Nord/Ovest e Libeccio da Sub/Ovest. Questa è la famosa rosa dei venti. I venti sono fondamentali ad esempio per l’orientamento nei deserti, dove le dune di sabbia si formano secondo i venti predominanti. Durante le traversate del deserto ci si orienta tramite la forma delle dune e il tipo di vento che le ha formate.
  5. L’ago magnetizzato. Un semplice ago da cucito se subisce un processo di magnetizzazione si carica su un estremo positivamente e sull’altro negativamente. Queste cariche fanno sì che l’ago sia attratto dal flusso magnetico terrestre e che quindi si disponga lungo la linea Nord-Sud.

Orientamento notturno

La notte è un ottimo momento per fare orientamento. Il cielo di notte in condizioni di buona visibilità, rivela il Nord e altre direzioni anche senza grandi calcoli astrofisici.

  1. La Stella Polare e le Costellazioni. In questo periodo geologico la Stella Polare ci appare come una stella fissa situata al centro della volta celeste ed indica il Nord. Per trovare la Stella Polare la cosa più immediata è riconoscere delle costellazioni di riferimento: l’Orsa Minore in primis di cui fa parte; oppure l’Orsa Maggiore, Cassiopea ed in inverno Orione da cui si può calcolare.
  2. La Luna. La Luna è assolutamente affidabile, ci si può orientare con le sue fasi: la gobba è rivolta verso Est quando è calante (Luna a forma di C) e verso l’Ovest quando è crescente (Luna a forma di D).

Mentre le tecnologie avanzano, la conoscenza delle tecniche di orientamento tradizionali rimane fondamentale per escursionisti, amanti della natura e esploratori. Sia che ci si affidi a strumenti tecnici come la bussola e la mappa, si sfruttino segni naturali come le ombre e la vegetazione, o si contempli il cielo notturno per individuare la Stella Polare e la Luna, queste abilità ci connettono in modo profondo con l’ambiente circostante. L’orientamento diventa così un’esperienza arricchente che va al di là della semplice guida, trasformandosi in una simbiosi tra l’uomo e la natura.

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